20 dicembre 2013
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16:45
Gent.mo Ministro Lupi,
le scrivo perché credo sia arrivato il momento di pensare alla Sicilia e a tutto il Sud Italia.
Posso farle una domanda?
Ha mai comprato un biglietto per un intercity da Roma a Palermo?
Ha mai viaggiato negli scompartimenti a sei per 10 ore o più?
Io sono affacciato al finestrino nella carrozza 8, posto 85. Sono in un angolo perché qui lo spazio è poco ed essendo pieni anche i corridoi non c'è niente da occupare. Sono partito alle 7:26 da Roma dal binario 13...accanto al mio treno c'erano anche i frecciarossa, ma come ben sa non coprono tutto il territorio...comunque...
Salgo e prendo posto.
Niente di nuovo e tutto solito come ormai da parecchi anni.
Il poggiatesta presenta delle sfumature nero/grigie che non fanno capire bene se sia usura o cattiva igiene, ma sa...se si cominciano con il piede sbagliato...queste dieci ore non passano più.
Appoggio la testa e parte quest'ennesima avventura.
Dormo un po' e al risveglio vorrei un caffè; non un bicchiere di barolo o un buon philipponnat, ma solo un caffè o al limite un po' d'acqua.
Le ho chiesto se avesse mai usufruito di questo trasporto perché magari sarà capitato anche a lei di avere sete.
In ogni caso su questo treno non esiste una carrozza bar quindi il problema non si pone.
È il nostro viaggio della speranza e come si sa, per la speranza si soffre parecchio: allora decido di voler sciacquare la faccia e comincia la ricerca di un bagno. Non volevo trovare salviettine profumate, tovaglie di stoffa o una jacuzzi, ma solo un lavabo con dell'acqua e un wc. Peccato che per tre carrozze sovraffollate e palesemente in overbooking c'è solo un bagno funzionante.
Capirà che l'odore non è trasmissibile, ma le lascio immaginare le condizioni igienico-sanitarie.
Schiaccio il pulsantino per l'acqua, ma non ce n'è.
Caro ministro delle infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi, lei al posto mio cosa avrebbe fatto?
Io mi son limitato allo slalom fino alla carrozza 4 per cercare un po' di refrigerio per il viso, ma anche per il mio animo.
Adesso sono le 15 (8 ore dopo) e sono ancora a Villa San Giovanni e attendo con ansia di arrivare a Capo d'Orlando. La carrozza non è blindata e non ho alcun servizio, ma in compenso ho pagato questo biglietto.
Che ne pensa, facciamo qualcosa?
Abbiamo intenzione di rendere civile il sistema dei trasporti?
Glielo chiedo perché vogliamo la flessibilità lavorativa, vogliamo che il paese sia unico, unito e percorribile, ma se queste sono le condizioni non so fino a qual punto potremo credere in un futuro.
Spero che non si chieda perché ho scelto il treno e non l'aereo, perché potrei risponderle che i prezzi dei voli non sono accessibili alla gente normale. La macchina non ce l'ho e comunque ci sarebbe la Salerno-Reggio Calabria.
16:20 e sono appena arrivato a Messina. I bagni son peggiorati, ho ancora più sete e mi rincuora il solo fatto di aver messo piede nella mia terra. Scrivo in fretta perché si sta scaricando l'ipad e anche se ho il caricabatterie, in questo treno non ci sono prese. Spero di averle fatto un quadro chiaro della situazione affinchè possa intervenire al più presto. Giusto per non sembrare polemico le chiedo di dedicare attenzione alle piccole descrizioni che le ho fatto. Bagni, spazi, corrente elettrica, igiene e qualche porta funzionante in più. Critica e proposta. Noi siciliani siamo così, ci accontentiamo di poco. Ma quel poco lo pretendiamo. Con la dolcezza di una lettera. Con le parole colme di speranza. Con la certezza che non vorrà deludere degli elettori che hanno già dato tanto, forse troppo, consenso.
Sempre a disposizione per chiarimenti o suggerimenti le lascio in calce i miei recapiti.
Cordialmente, Francesco Barone.
le scrivo perché credo sia arrivato il momento di pensare alla Sicilia e a tutto il Sud Italia.
Posso farle una domanda?
Ha mai comprato un biglietto per un intercity da Roma a Palermo?
Ha mai viaggiato negli scompartimenti a sei per 10 ore o più?
Io sono affacciato al finestrino nella carrozza 8, posto 85. Sono in un angolo perché qui lo spazio è poco ed essendo pieni anche i corridoi non c'è niente da occupare. Sono partito alle 7:26 da Roma dal binario 13...accanto al mio treno c'erano anche i frecciarossa, ma come ben sa non coprono tutto il territorio...comunque...
Salgo e prendo posto.
Niente di nuovo e tutto solito come ormai da parecchi anni.
Il poggiatesta presenta delle sfumature nero/grigie che non fanno capire bene se sia usura o cattiva igiene, ma sa...se si cominciano con il piede sbagliato...queste dieci ore non passano più.
Appoggio la testa e parte quest'ennesima avventura.
Dormo un po' e al risveglio vorrei un caffè; non un bicchiere di barolo o un buon philipponnat, ma solo un caffè o al limite un po' d'acqua.
Le ho chiesto se avesse mai usufruito di questo trasporto perché magari sarà capitato anche a lei di avere sete.
In ogni caso su questo treno non esiste una carrozza bar quindi il problema non si pone.
È il nostro viaggio della speranza e come si sa, per la speranza si soffre parecchio: allora decido di voler sciacquare la faccia e comincia la ricerca di un bagno. Non volevo trovare salviettine profumate, tovaglie di stoffa o una jacuzzi, ma solo un lavabo con dell'acqua e un wc. Peccato che per tre carrozze sovraffollate e palesemente in overbooking c'è solo un bagno funzionante.
Capirà che l'odore non è trasmissibile, ma le lascio immaginare le condizioni igienico-sanitarie.
Schiaccio il pulsantino per l'acqua, ma non ce n'è.
Caro ministro delle infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi, lei al posto mio cosa avrebbe fatto?
Io mi son limitato allo slalom fino alla carrozza 4 per cercare un po' di refrigerio per il viso, ma anche per il mio animo.
Adesso sono le 15 (8 ore dopo) e sono ancora a Villa San Giovanni e attendo con ansia di arrivare a Capo d'Orlando. La carrozza non è blindata e non ho alcun servizio, ma in compenso ho pagato questo biglietto.
Che ne pensa, facciamo qualcosa?
Abbiamo intenzione di rendere civile il sistema dei trasporti?
Glielo chiedo perché vogliamo la flessibilità lavorativa, vogliamo che il paese sia unico, unito e percorribile, ma se queste sono le condizioni non so fino a qual punto potremo credere in un futuro.
Spero che non si chieda perché ho scelto il treno e non l'aereo, perché potrei risponderle che i prezzi dei voli non sono accessibili alla gente normale. La macchina non ce l'ho e comunque ci sarebbe la Salerno-Reggio Calabria.
16:20 e sono appena arrivato a Messina. I bagni son peggiorati, ho ancora più sete e mi rincuora il solo fatto di aver messo piede nella mia terra. Scrivo in fretta perché si sta scaricando l'ipad e anche se ho il caricabatterie, in questo treno non ci sono prese. Spero di averle fatto un quadro chiaro della situazione affinchè possa intervenire al più presto. Giusto per non sembrare polemico le chiedo di dedicare attenzione alle piccole descrizioni che le ho fatto. Bagni, spazi, corrente elettrica, igiene e qualche porta funzionante in più. Critica e proposta. Noi siciliani siamo così, ci accontentiamo di poco. Ma quel poco lo pretendiamo. Con la dolcezza di una lettera. Con le parole colme di speranza. Con la certezza che non vorrà deludere degli elettori che hanno già dato tanto, forse troppo, consenso.
Sempre a disposizione per chiarimenti o suggerimenti le lascio in calce i miei recapiti.
Cordialmente, Francesco Barone.